Il progetto

Proteggere i cittadini, riducendo l'impatto del rischio sul territorio. Questo è l'obiettivo che si pone il Progetto Synergie – Sistema di gestione previsionale e operativa per la riduzione del rischio idraulico, un progetto di cooperazione transfrontaliera finanziato attraverso il Programma Operativo Italia - Francia Marittimo per circa un milione e duecentomila euro, fra risorse europee e nazionali (FESR per il 75% e Fondo di Rotazione CIPE per il 25%). 

Per questo nel 2011 la Provincia di Lucca come capofila, candida un progetto sul bando "Progetti Semplici Iniziative Mirate del PO I-F Marittimo", asse 3  "Risorse Culturali e Naturali",  obiettivo specifico n. 2 "sviluppare il controllo ambientale e la prevenzione dei principali rischi  attraverso l’adozione di dispositivi comuni", tema specifico "prevenzione dei rischi (dissesto idrogeologico)".

Nel 2012 il progetto viene approvato e finanziato.


Synergie lancia una sfida ai soggetti coinvolti nel progetto: minimizzare, nell’area dell’Alto Tirreno, l'esposizione al rischio idraulico e idrogeologico, migliorando i servizi di intervento e di comunicazione in fase di emergenza e garantendo quindi un maggior livello di sicurezza di beni, persone e ambiente. 

Negli ultimi anni i territori interessati dal progetto sono stati interessati da un elevato numero di eventi idrogeologici ed idraulici che spesso, hanno lasciato sul territorio criticità non pienamente superate a causa della sistematica insufficienza di risorse per realizzare gli interventi strutturali necessari. Infatti il fattor comune tra i vari eventi che si sono succeduti sul territorio è sempre stata la sproporzione tra risorse necessarie e risorse disponibili a fare "prevenzione strutturale". 


La curva cumulata dell'impegno finanziario che ha origine dall'attività di soccorso all'attività di ripristino conseguente ad un evento è una curva ad andamento esponenziale.


Come agire quindi per l'abbattimento dei suddetti costi? Attraverso due attività che si sviluppano prima che accada un evento con l'obiettivo proprio di abbattere il danno e quindi il costo dello stesso: la previsione e la prevenzione
Per questo Synergie intende collocarsi tra le attività della così detta "prevenzione non strutturale" attraverso la quale si riduce il rischio migliorando la capacità di reazione del sistema di protezione civile agli eventi, in questo caso idrogeologici ed idraulici. Il miglioramento della capacità di reazione agli eventi riguarda tutti "gli attori" del complesso sistema della Protezione Civile ed in particolare, non si limita agli operatori del sistema, ma si rivolge anche alla popolazione cercando di promuovere quei comportamenti di autodifesa che sono alla base di una comunità "resiliente". L'effetto è il sensibile abbattimento dell'esposizione al rischio conseguito con interventi che, rispetto a quelli di prevenzione strutturale, hanno costi sensibilmente inferiori.




Perché svolgere questo tipo di processo con la logica del progetto europeo? In primo luogo perché il progetto coinvolge partner che hanno territori e problematiche di natura idrogeologica ed idraulica simili ed in secondo luogo perché stimolare il confronto di approcci operativi e gestionali tra territori con normativa, soggetti e modi di operare diversi è occasione di crescita. Per questo a partire dal mese di luglio 2012 e fino a gennaio 2015, territori accomunati dall’incidenza del rischio idraulico ed idrogeologico, ma diversi per lingua, organizzazione e modalità d’intervento si stanno scambiando buone pratiche, azioni e conoscenze, approfondendo così l’analisi del rischio, dei fattori che lo costituiscono. Nelle intenzioni del progetto, questo scambio di esperienze confluirà in una più efficace organizzazione dell’attività di protezione civile, delle modalità di comunicazione tra gli enti e con la popolazione, migliori strumenti di gestione previsionale ed operativa.




La tempistica attraverso cui si snoda l’attività è ben scandita da cinque fasi denominate "componenti".



La prima e l’ultima sono trasversali alle altre, si svolgono per tutta la durata del progetto e prevedono le attività di: coordinamento dei partner, gestione delle attività e monitoraggio, rendicontazione delle spese (componente 1), comunicazione e promozione dei risultati (componente 5). Le tre fasi centrali (componenti 2,3,4), invece, rappresentano il vero e proprio fulcro del lavoro di riduzione del rischio: si parte dall'analisi critica dello stato attuale del rischio che grava sul territorio, dell'organizzazione del sistema di protezione civile e degli strumenti dio gestione previsionale ed operativa già a disposizione, successivamente si elaborano i piani di azione volti a colmare le carenze individuate nell'analisi dello stato attuale, per poi passare alla realizzazione e sperimentazione dei piani di azione progettati attraverso l'acquisizione di attrezzature, strumenti e servizi innovativi. L'analisi di come ciascun partner svilupperà l'attività tecnica porterà alla definizione di un modello di gestione del rischio idrogeologico ed idraulico di tipo transfrontaliero, sufficientemente generale per adattarsi bene a territori con diversità normativa, organizzativa e di gestione ma anche adeguatamente fruibile da un qualsiasi soggetto degli ambiti territoriali interessati per individuare "i principi base" di una buona gestione del rischio idrogeologico ed idraulico.

Il progetto è stato avviato a luglio 2012 e terminerà a gennaio 2014. Complessivamente i partner hanno a disposizione oltre 1,2 milioni di € per potenziare i propri strumenti di gestione previsionale ed operativa relativi al rischio idrogeologico ed idraulico.



Sopra il cronoprogramma delle componenti di progetto


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